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武術與中國文化 - Arti marziali e cultura tradizionale cinese

Cronache marziali - Wulinzhi

Wu lin zhi - Spiralis Mirabilis Magazine - Arti marziali e cultura tradizionale cinese e alla cultura tradizionale cinese

Pagina pubblicata in data 1° settembre 2025
2 settembre 2025

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武林志 wǔlínzhì è un film d’azione del 1983 dedicato all’arte marziale del 八卦掌 bāguà zhǎng e diretto da 張華勳 zhān ghuáxūn e interpretato da 李俊峰 lǐ jùnfēng.

Il film riunisce i più grandi artisti marziali dell’epoca, fra cui il già menzionato Li Junfeng, 李德玉 lǐ déyù, 戈春豔 gē chūnyàn e 艾海提 ài hǎití.

Attraverso azioni reali, un montaggio rapido e una trama compatta, il film mostra vividamente le superbe abilità marziali dei protagonisti.

Il film fu prodotto dai Beijing Film Studio nel 1983 e nei successivi anni riscosse un grande successo, diventando un vero e proprio fenomeno popolare degli anni Ottanta.

Negli stessi anni la casa editrice Lingnan Art Publishing adattò questo e altri film di arti marziali in versioni a fumetto che riscossero altrettanto successo fra i più piccoli.

All’epoca le persone amavano guardare un film più volte: dopo averlo visto al cinema, lo rivedevano in televisione e, quando non era possibile vederlo in televisione (o non si disponeva di una TV in casa), si sfogliavano i fumetti illustrati per riviverne la storia.

Il film offre uno spaccato sul periodo in cui il popolo cinese si contrappose all’imperialismo straniero e al feudalesimo (cinese), enfatizzando il suo incrollabile spirito patriottico.

Le vicende narrate nella pellicola si svolgono nella città di 天津 tiānjīn circa sedici anni dopo la rivolta dei Boxer (a riguardo puoi leggere l’articolo "Italiani a Tianjin"). Questa città, simbolo della modernizzazione cinese, ha sempre avuto un legame profondo e complesso con il mondo delle arti marziali.

Il film dipinge con grande attenzione il contrasto tra una prospera ma ormai decadente Tianjin e le difficoltà vissute dalle fasce più povere della popolazione.

Mostra senza filtri la condizione precaria degli artisti marziali che vivono per la strada: vendono la loro arte per vivere, rispettano il codice delle arti marziali, stringono legami di amicizia e onorano i maestri.
Pur essendo figure ai margini della società, incarnano l’integrità morale e il patriottismo cinese.

Ad esempio, la spettacolare sfida tra 東方旭 dōng fāngxù e un lottatore occidentale "sconvolge" il porto di Tianjin, accendendo un’ondata di patriottismo nella popolazione locale.

Quando gli atleti stranieri giungono in Cina vantandosi delle proprie abilità, diventa necessario da parte del popolo cinese "batterli" per lavare l’onta nazionale dell’oppressione delle Nazioni coloniali occidentali.
Questo difatto è il tema che permea tutta la pellicola, come del resto, permea la trama di molti altri film come, ad esempio, "C'era una volta in Cina".

In un momento storico in cui la Cina si trovò oppressa dalle potenze straniere furono diversi i maestri di arti marziali che ritennero che battere gli atleti occidentali fosse un modo per rafforzare la Nazione.

Il più noto fra questi, forse, è il celebre 霍元甲 huò yuánjiǎ, fondatore della 精武體育會 jīng wǔ tǐyù huì di 上海 shànghǎi, assieme al maestro 王子平 wáng zǐpíng di 常州 chángzhōu e a 韓慕俠 hánmùxiá, anch’egli di Changzhou.

Il film concentra questi ideali nei personaggi di Dong Fangxu e 何大海 hé dàhǎi.

Lo spirito delle arti marziali che la pellicola narra è, di fatto, una rappresentazione dell’amore per la patria, della difesa della dignità nazionale e dell’unione contro gli invasori stranieri.

Nel mondo delle arti marziali dipinto dal regista la cosa più temuta è la perdita sia delle proprie abilità marziali che della propria integrità morale. Il valore più alto raggiungibile dall'artista marziale è l’unione tra virtù e tecnica. Il personaggio di Dong Fangxu incarna questa unione.

Quando He Dahai, caposcuola della scuola di arti marziali 神州 shénzhōu, crea scompiglio, Dong Fangxu non reagisce con la forza e la violenza.
Anche quando è costretto a combattere, trattiene i propri colpi, rifiutando di umiliare e/o ferire il proprio avversario.

Dong Fangxu per evitare di combattere contro He Dahai sceglie il "ritiro". Sceglie di lasciare la città. Nel momento però in cui lascia la città con la sua famiglia, con un solo colpo del piede spacca una lastra di pietra, rivelando la sua incredibile forza e facendo trasalire He Dahai. In quel momento, lo spettatore non può fare a meno di provare ammirazione per la tecnica, il carattere e la nobiltà di questo artista marziale.

Il film è popolato da personaggi come 劉鐵柱 liú tiězhù, 王俊 wáng jùn e il 銀髮老者 yínfà lǎozhě (vecchio dai capelli d’argento). Ognuno di loro è in qualche modo straordinario: eccellenti nelle arti marziali e di grande rettitudine morale. Seguono con rigore il codice d’onore delle arti marziali, combattono le ingiustizie e proteggono i più deboli.

Il film è permeato da un intenso sentimento patriottico. Con una struttura narrativa semplice che utilizza le arti marziali come mezzo espressivo per esplorare il mondo degli artisti di strada, mettendone in risalto i pensieri e le aspirazioni.
In altre e semplici parole Wulinzhi vuole incarnare lo spirito indomito del popolo cinese e l’essenza della sua cultura.

La forza del film non sta negli effetti speciali. Non si basa su pose studiate di effetto. Ogni combattimento è concreto, ogni tecnica è reale e rende le scene di combattimento d’impatto.

Memorabili sono le scene nel campo di allenamento, dove i guerrieri si esercitano con assoluta concentrazione sui pali di legno. Dong Fangxu studia e pratica l’arte marziale del Bagua Zhang (l’epoca in cui è ambientato il film, il Bagua è un'arte marziale "nuova", visto che il suo fondatore 董海川 dǒng hǎichuān morì nel 1882).

I combattimenti tra Dong Fangxu e sua moglie 郜蓮芝 gào liánzhī, mentre si muovono agilmente fra gli alberi, offrono un’estetica fluida e leggera. Il modo in cui i loro abiti si muovono nel vento trasmette un senso di armonia tra forza e grazia, un tratto distintivo del cinema marziale cinese, come nelle scene di film come "Hero" o "La tigre e il dragone".

Le spettacolari scene di combattimento e i personaggi marziali affascinano il pubblico. Ma la lezione più profonda del film non sta nelle scene d'azione, ma nel promuovere il senso di appartenenza alla nazione cinese.

Con una trama avvincente, combattimenti spettacolari e personaggi di forte carattere, Wulinzhi ha saputo creare una galleria di figure eroiche simboli di integrità e orgoglio nazionale.

Non fu un caso che nel 1984, il film ricevette il secondo premio come miglior film dell'anno dal Ministero della Cultura cinese per il 1983.

Dalle leggende della dinastia táng ai racconti della dinastia sòng, passando per i romanzi della dinastia yuán e míng, la cultura delle arti marziali ha tramandato storie di eroi, di giustizia e di patriottismo al servizio del governante di turno.
Anche questo è un aspetto delle arti marziali cinesi di cui tenere conto.

Pratica la tua conoscenza.
實踐真知
shíjiàn zhēnzhī

Francesco Russo

NOTE SULLA TRASCRIZIONE FONETICA
Le parole in lingua cinese quando appaiono per la prima volta sono riportate in cinese tradizionale con la traslitterazione fonetica. A partire dalla seconda volta, la parola è riportata con il solo pinyin senza indicazioni degli accenti per favorire una maggiore fluidità della lettura dei testi.

BREVE PROFILO DELL'AUTORE
Francesco Russo, consulente di marketing, è specializzato in consulenze in materia di "economia della distrazione".

Nato e cresciuto a Venezia oggi vive in Riviera del Brenta. Ha praticato per molti anni kick boxing raggiungendo il grado di "cintura blu". Dopo delle brevi esperienze nel mondo del karate e del gong fu, ha iniziato a praticare Taiji Quan (太極拳tàijí quán).

Dopo alcuni anni di studio dello stile Yang (楊式yáng shì) ha scelto di studiare lo stile Chen (陳式chén shì).

Oggi studia, pratica e insegna il Taiji Quan stile Chen (陳式太極拳Chén shì tàijí quán), il Qi Gong (氣功Qì gōng) e il DaoYin (導引dǎoyǐn) nella propria scuola di arti marziali tradizionali cinesi Drago Azzurro.

Per comprendere meglio l'arte marziale del Taiji Quan (太極拳tàijí quán) si è dedicato allo studio della lingua cinese (mandarino tradizionale) e dell'arte della calligrafia.

Nel 2021 decide di dare vita alla rivista Spiralis Mirabilis, una rivista dedicata al Taiji Quan (太極拳tàijí quán), al Qi Gong (氣功Qì gōng) e alle arti marziali cinesi in generale, che fosse totalmente indipendente da qualsiasi scuola di arti marziali, con lo scopo di dare vita ad uno strumento di divulgazione della cultura delle arti marziali cinesi.

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一口氣。一種武術。一個世界。
Yī kǒuqì. Yīzhǒng wǔshù. Yīgè shìjiè.

—— 龍小五

Un solo respiro. Una sola arte marziale. Un solo mondo.
—— 龍小五

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