Pagina pubblicata in data
2 settembre 2023
Aggiornata il 2 settembre 2025
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Il 2 settembre del 1937 si spense a Ginevra Pierre de Coubertin (1° gennaio 1863 - 2 settembre 1937). Fu grazie al suo impegno che la prima edizione dei moderni Giochi Olimpici si svolse ad Atene fra il 6 e il 15 aprile 1896.
Fu grazie a lui che i Giochi Olimpici oggi sono fra gli eventi sportivi più importanti, probabilmente l’evento più importante, del pianeta.
A lui si deve riconoscere il merito se i Giochi Olimpici sono promotori di una precisa filosofia educativa che valorizza il corpo e la mente come componenti essenziali dell’essere umano e mira a favorire l’armonia tra queste due dimensioni per la crescita di ogni essere umano.
Valori condivisi anche dalle moderne arti marziali (del resto alcune di queste oggi fanno parte delle discipline olimpiche).
I valori che oggi guidano i Giochi Olimpici sono fondamentalmente tre: eccellenza, rispetto e amicizia. L’eccellenza riguarda l’impegno degli atleti e delle atlete a dare il massimo. Il rispetto deve esserci per sé stessi, per gli altri e per le regole. Infine, l’amicizia favorisce l’armonia e la solidarietá fra i popoli.
Questi valori sono espressione dello spirito olimpico che promuove la pace, la fratellanza, la lealtá, la solidarietá, il coraggio, il miglioramento di sé e l’internazionalismo. La carta olimpica sottolinea anche il rispetto dei diritti umani, la lotta contro la discriminazione, la tutela della vita e della salute e l’importanza della sostenibilitá ambientale. Infine, la pratica dello sport è proposta come un diritto "universale".
Non è sempre stato così. Come ogni cosa anche i valori e la filosofia dei Giochi Olimpici si sono evoluti nel corso del tempo, filtrati attraverso i valori della societá, che cambiano con il trascorrere degli anni. Il medesimo processo di trasformazione che hanno vissuto le arti marziali nel corso dei secoli.
Nel 1894 Coubertin riuscì a convocare a Parigi delegati da differenti nazioni per istituire quello che diventerá il Comitato Olimpico Internazionale (CIO). Fu in questa occasione che si scelse la cittá di Atene come il luogo dove svolgere i Giochi. Le antiche Olimpiadi per secoli si tennero nella cittá di Olimpia (a partire dal 776 a.C. fino al 393 d.C. e Atene rappresentava una perfetta continuitá storica e culturale con gli antichi Giochi.
Il giorno dell’apertura dei Giochi il principe ereditario Costantino tenne un discorso mentre il re Giorgio I di Grecia dette ufficialmente il via all’evento. Gli atleti sfilarono raggruppati per nazionalitá. Un coro e un’orchestra eseguirono l’inno olimpico composto da Spyridon Samaras davanti a un pubblico di 60000 - 80000 persone.
La maratona, ispirata alla leggenda greca di Fidipide, divenne il momento più importante dei Giochi, soprattutto quando Spyridon Louis, un greco, vinse la gara diventando un vero e proprio eroe nazionale.
Le donne furono, in linea con la cultura dell’epoca, escluse dai Giochi. All’epoca gli sport competitivi erano considerati inappropriati per le donne.
Fu lo stesso Pierre de Coubertin fra i principali sostenitori di questa esclusione, sostenendo che i Giochi dovevano riflettere gli antichi Giochi ai quali erano ammessi solo uomini.
Stamata Revithi, una donna greca, opponendosi a questa scelta, corse la maratona di 40 chilometri il giorno dopo la gara ufficiale. Completò il percorso in circa 5 ore e 30 minuti, davanti a testimoni che attestassero il suo tempo.
L’enorme successo dell’edizione del 1896 dimostrò la fattibilitá della visione di Pierre de Coubertin. Una visione che in 130 anni ha saputo evolversi permettendo ai Giochi di divenire motivo di ispirazione per milioni (se non miliardi) di sportivi in tutto il mondo.
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shíjiàn zhēnzhī
Francesco Russo
NOTE SULLA TRASCRIZIONE FONETICA
Le parole in lingua cinese quando appaiono per la prima volta sono riportate in cinese tradizionale con la traslitterazione fonetica. A partire dalla seconda volta, la parola è riportata con il solo pinyin senza indicazioni degli accenti per favorire una maggiore fluidità della lettura dei testi.
BREVE PROFILO DELL'AUTORE
Francesco Russo, consulente di marketing, è specializzato in consulenze in materia di "economia della distrazione".
Nato e cresciuto a Venezia oggi vive in Riviera del Brenta. Ha praticato per molti anni kick boxing raggiungendo il grado di "cintura blu". Dopo delle brevi esperienze nel mondo del karate e del gong fu, ha iniziato a praticare Taiji Quan (太極拳tàijí quán).
Dopo alcuni anni di studio dello stile Yang (楊式yáng shì) ha scelto di studiare lo stile Chen (陳式chén shì).
Oggi studia, pratica e insegna il Taiji Quan stile Chen (陳式太極拳Chén shì tàijí quán), il Qi Gong (氣功Qì gōng) e il DaoYin (導引dǎoyǐn) nella propria scuola di arti marziali tradizionali cinesi Drago Azzurro.
Per comprendere meglio l'arte marziale del Taiji Quan (太極拳tàijí quán) si è dedicato allo studio della lingua cinese (mandarino tradizionale) e dell'arte della calligrafia.
Nel 2021 decide di dare vita alla rivista Spiralis Mirabilis, una rivista dedicata al Taiji Quan (太極拳tàijí quán), al Qi Gong (氣功Qì gōng) e alle arti marziali cinesi in generale, che fosse totalmente indipendente da qualsiasi scuola di arti marziali, con lo scopo di dare vita ad uno strumento di divulgazione della cultura delle arti marziali cinesi.
一口氣。一種武術。一個世界。
Yī kǒuqì. Yīzhǒng wǔshù. Yīgè shìjiè.
龍小五
Un solo respiro. Una sola arte marziale. Un solo mondo.
龍小五
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